Tracce come parole. Restano sulla carta giusto il tempo sufficiente ad essere riflesse nella mente e forse nel cuore di chi guarda.
Nel preparare quest'esposizione invernale, ho scelto soprattutto soggetti astratti, con la speranza che il colore si esprimesse da sé, colle sue minime variazioni di tonalità e i suoi salti improvvisi, le espansioni e le contrazioni, le sue estenuate informi diluizioni e i suoi netti spigoli di razionalità.
Non sono percorsi insensati quelli dell'acqua sulla carta: i gesti della mano nell'aria si mutano in voce per qualche tempo, eco di pensieri ed emozioni salde. Le piccole figure automatiche, inserite qua e là, in alcuni quadri, vogliono rendere paesaggio stabile ciò ch'è semplice fluire di tempo interiore.
La materia, pur essendo, resta appena visibile, facendosi della stessa consistenza del vento.
Marzo 2000
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